Processione del Giovedì Santo a Marsala

Processione del Giovedì Santo a Marsala

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Già dalle prime ore mattutine  migliaia di persone provenienti dalla provincia di Trapani (oltre che turisti Italiani e stranieri), affollano annulmente Marsala sostando di fronte la chiesa di S.Anna in attesa dell’uscita della “Sacra rappresentazione della Passione di Cristo”  meglio conosciuta come  Processione del Giovedì Santo.

Valenti storici di Marsala, quali  il Prof. Elio Piazza e  il prof. Giovanni Alagna,  con i  loro scritti,  hanno già dato un quadro dettagliato sulla nascita e sviluppo della Sacra rappresentazione e della sua evoluzione nel tempo;  qui, invece, vorremmo dare un sunto per coloro che non la conoscono ( o la conoscono meno).

Le  origini di questa processione sono incerte.

Come si legge nel XII° volume della biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, Salvatore Struppa (il primo bibliotecario di Marsala) in  una lettera indirizzata a Giuseppe Pitrè e datata  20 febbraio 1877, si  sofferma particolarmente su questo Sacro evento.

Già dagli inizi del 600, riferisce Struppa, presso la chiesa di Sant’Anna fondata nel 1580, esisteva ed operava una confraternita costituita da nobili e civili che, tra le opere di pietà previste dallo statuto, avevano  l’obbligo, indossando  Sai di sacco, di far visita a Gesù sacramentato solennemente esposto nelle ore vespertine  del giovedì Santo nei cosidetti  Sepolcri addobbati in Chiese cittadine.

Per tale occasione un confrate portava sulla spalla una croce di legno mentre gli altri  lo seguivano portando la statua di Gesù morto.

Intorno al 1675 la chiesa di Sant’Anna venne affidata ai  Padri Crociferi  (altresì detti  Camilliani),  i quali diedero un apporto organizzativo alla processione del giovedì Santo  fino alla metà dell’ottocento.  Successivamente, l’organizzazione della processione venne affidata ai numerosi artigiani di Marsala. ( Ricordiamo che l’ordine dei  Camilliani, fondato da San Camillo de Lillis, risale al 1582 e aveva come scopo l’assistenza agli infermi).

Con l’entrata  nella Confraternita di  un vescovo di mazara ( il vescovo Spinola) e  previa disposizione papale, il Saio di Sacco venne sostituito con un abito vescovile che tutti i confrati indossavano in tutte le apparizioni pubbliche.

Successivamente, nel 18° secolo, all’abito vescovile la confraternita aggiunse una maschera di cera riproducente il volto di Cristo nelle varie espressioni di sofferenza  ed uno scudo portato a mano dove era dipinta la testa di uno dei personaggi evangelici che fecero o assistettero  alla morte di Cristo.  A questa rappresentazione fu dato il nome di  “  MISTERI.

Gestita dai Padri Crociferi  la  processione, nel tempo, cambiò l’aspetto iniziale con l’aggiunta di   altre figure quali il gruppo di Gesù nell’orto, l’Ecce homo  di fronte Pilato, Cristo che porta la Croce ecc.

Dobbiamo dire che inizialmente  l’interpretazione  dei personaggi erano affidati alle famiglie nobili e borghesi che, facendosi carico degli oneri e dei  costumi seicenteschi, facevano partecipare anche il personale dipendente, mentre le varie figure di Cristo  erano interpretati esclusivamente da preti  i quali  indossavano una maschera di cera espressiva che   assicuravano  l’unicità di Cristo.

Bravi artigiani marsalesi, con botteghe nella via denominata dei Santara ( odierna via Biagio Di Pietra), si incaricavano di realizzare le maschere comuni mentre le più artistiche venivano acquistate in Germania.

Intorno al 1936, la processione venne affidata al “Dopolavoro”, il  quale, in fase di riorganizzazione  sostituì i vecchi e mal ridotti costumi  seicenteschi con quelli dell’epoca Cristiana Giudaica. (E’ da notare che, figure di particolare rilievo  come i centurioni a cavallo e la veronica pagavano per partecipare alla processione, mentre tutti gli altri figuranti venivano pagati).

Oggi, causa COVID, la sacra rappresentazione ha perso alcune figure che fino a qualche anno fa contava   circa 400 fedeli  che  in forma totalmente gratuita  partecipavano alla rappresentazione stessa.

Il Palio, i bambini vestiti da Gesù o angioletti, il gruppo della pace composto da ragazzine con palme e rami di ulivo, Gesù con gli apostoli, Gesù nell’orto, Gesù al cospetto di  Erode, Gesù davanti Pilato, il Cristo con la croce, la Sindone seguita dalla  Statua del Cristo deposto dalla croce e la Madonna addolorata, il Popolo che segue la crocefissione, sono gli undici quadri che costituiscono  la processione.

Quadri suggestivi che ispirano nei presenti emozioni spirituali e consenso per la realizzazione artistica; intile dire che il  Cristo frustato, tirato con una fune da un manigoldo e la caduta sotto il peso della croce è il quadro che maggiormente viene seguito  con  molta commozione da tutti i presenti.

(Antonino Ampola)